Prima visione a Rimini
SOFIA
Regia di Meryem Benm’Barek
con Maha Alemi, Sarah Perles, Lubna Azabal
Genere Drammatico
Francia, Qatar, Belgio, 2018
durata 85 minuti
Versione originale con sottotitoli in italiano
Miglior Sceneggiatura Festival di Cannes 2018– Un Certain Regard
Film della Critica – Premio SNCCI – Festival di Cannes 2018
SOFIA ha il patrocinio di Amnesty International Italia
Una storia che ne svela molte altre, una sfida contro i pregiudizi e i preconcetti, una scommessa femminile e femminista: raramente capita di trovarsi di fronte a un esordio così ricco di idee e di qualità, cui hai voglia di augurare ogni fortuna. All’inizio, c’è una ragazza marocchina di vent’anni, la Sofia del titolo, che dopo aver taciuto (agli altri, ma anche a se stessa) la propria gravidanza, non può più nascondersi. E oltre alla sua nuova condizione di madre deve affrontare anche la legge del suo Paese che condanna alla prigione – articolo 490 del Codice penale – chi fa sesso fuori dal matrimonio. C’è da trovare un padre, da organizzare un matrimonio, da tacitare i pettegolezzi dei vicini, evitare di intralciare con uno scandalo il futuro professionale del padre.
E man mano che si affrontano i problemi, l’occhio della regista si allarga alla condizione della donna, alle differenze di classe, alle scelte di vita dettate dagli interessi, ai compromessi, alle bugie, anche alle violenze dentro le mura di casa. Ne esce un film tanto ricco di idee quanto trattenuto nei suoi sentimenti, con una protagonista (Maha Alemi) straordinaria nella sua semplicità, capace di commuovere evitando ogni patetismo, sul cui volto sofferente puoi leggere le sconfitte di tutte le donne come lei alla ricerca di un futuro migliore. (Paolo Merenghetti – Corriere della Sera)
BIGLIETTERIA: € 6 / € 5
ORARI:
GIOVEDI 28 MARZO ore 21,00
VENERDI 29 MARZO – ore 21.00
DOMENICA 31 MARZO – ore 18.00 e ore 21.00
Premio SNCCI: la motivazione
“Nella temperie culturale sul ruolo della donna nel mondo islamico Meryem Benm’Barek esordisce alla regia con un film che scava in profondità sul senso di un cinema che sia politico ed estetico allo stesso tempo, in grado di riflettere sul reale interrogandosi anche sui codici morali e su una società in cui l’ipocrisia è l’unico veicolo di relazione, là dove il “vero” viene invece ripetutamente censurato e nascosto”.
L’accoglienza della stampa:
La sceneggiatura svela abilmente l’ipocrisia di classe dell’alta borghesia (Variety)
Sofia appartiene a quella categoria di film che diffida del buonismo (LE MONDE)
Sofia colpisce per l’abilità con la quale rivela una società intera a sé stessa (CAHIERS DU CINÉMA )
Intrigante dall’inizio alla fine (Le Parisien)