The Idol

lunedì 11 aprile 2016 – ore 21:00
– anteprima nazionale –

THE IDOL
Regia: Hany Abu-Assad
Attori: Tawfeek Barhom, Ahmed Al Rokh, Hiba Attalah
Sceneggiatura: Hany Abu-Assad, Sameh Zoabi
Fotografia: Ehab Assal
Musiche: Habib Shehadeh Hanna
Montaggio: Eyas Salman
Scenografia: Nael Kanj
Costumi: Hamada Atallah
GRAN BRETAGNA, QATAR, EMIRATI ARABI – 2015

Presentato al 33° Torino Film Festival (2015)

NB: PROIEZIONE RISERVATA – AD INVITO – 

Siamo a Gaza. Sinonimo di tanti conflitti, distruzione e disperazione, ma per Mohammed Assaf e sua sorella Nour, Gaza è la loro casa e il loro parco giochi. È dove, insieme ai loro migliori amici Ahmad e Omar, fanno musica, giocano a calcio e hanno il coraggio di sognare in grande. La loro band è alla buona, utilizzano vecchi strumenti musicali, ma nonostante tutto hanno grandi ambizioni. Mohammed e Nour desidererebbero cantare all’Opera Hall del Cairo; per raggiungerla sarebbe necessaria una vita intera, ma Mohammed scoprirà che per alcuni sogni vale la pena di lottare. Lungo la strada, Mohammed incontrerà la tragedia e proverà la solitudine. Il mondo che lo circonda andrà in frantumi. Nonostante tutto, comunque, Mohammed sa che la sua voce lo libererà dal dolore che lo pervade, e porterà a un popolo senza voce la gioia. Per pagarsi gli studi universitari canta ai matrimoni e guida un taxi. Anche quando l’assedio nel territorio di Gaza si intensifica, e si vive in una situazione sempre più minacciosa, Mohammed sa di avere un dono raro; con la sua voce può far sorridere e dimenticare i problemi e i dolori. Una sera, ecco la possibilità che il sogno si avveri: sente in tv che i provini per “Arab Idol”, lo show più popolare nel mondo arabo, si svolgono al Cairo. I confini sono chiusi. Sembra non esserci via d’uscita. Ma la voglia di realizzare un sogno è più forte di ogni ostacolo… Ecco l’opportunità di cambiare la sua vita e dare a un popolo senza voce la più grande sensazione: la libertà di amare, vivere e sentirsi liberi.

La recensione – Il Cinematografo.it

Il poeta libanese Khalil Gibran ha scritto che il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta e il battito del cuore di chi ascolta. Quella vibrazione diventa potente al punto da scuotere la Storia se il cuore in ascolto è quella di un intero popolo. E più o meno quello che è successo a Gaza due anni fa, quando uno dei suoi figli, Mohammad Assaf, partecipa al talent Arab Idol e lo vince. Riscattando, senza spargimenti di sangue, tutti gli abitanti della Striscia.
Una vicenda rievocata con grande partecipazione emotiva dal regista palestinese Hany Abu-Assad, già due volte candidato all’Oscar con Paradise Now (2005) e Omar (2013), due film molto duri sulla realtà dei Territori Occupati. Con The Idol cambia registro, anche se la sostanza è la stessa: sullo sfondo di una narrazione più leggera, più pop, resta un popolo in libertà vigilata in un territorio che sembra un carcere a cielo aperto, con problemi e difficoltà di ogni genere.
Abu-Assad ce lo ricorda ogni momento, quando inquadra gli edifici sventrati dell’ultimo bombardamento israeliano, quando ci fa toccare con mano la pericolosa prossimità tra spazi di vita e spazi di morte, tra la spiaggia bagnata da un mare che non porta da nessuna parte e il reticolato spinato dove rimbalzano le speranze di ogni palestinese, tra il gioco dei bambini e gli affari illeciti degli adulti. Abu-Assad coglie il nocciolo del dramma palestinese nel dilemma tra la mobilità irrefrenabile dei sogni e l’immobilità fisica imposta. E laddove le diplomazie sono impotenti, c’è l’arte a vincere l’impasse, nel modo più inimmaginabile e insieme più banale possibile: creando unione dove c’è divisione.
Suddiviso tra una prima parte briosa legata all’infanzia di Mohammad (il bravissimo Qais Atallah) e una seconda ambientata nel 2013, più schematica ma in crescendo emotivo, con il protagonista (qui interpretato da Tawfeek Barhom) che trova il modo di coronare il suo sogno, The Idol è un’operazione alla The Millionaire, ma con un peso politico affatto diverso. Abu-Assad guarda al mercato internazionale, semplifica e smussa dove può ma senza mai camuffare il contesto. L’emozione è sincera. E il tarab, il particolarissimo canto arabo, per una volta è il canto di tutti.

nb: Anteprima nazionale – proiezione ad invito.

GUARDA IL TRAILER

The-Idol-poster

Share This

Copy Link to Clipboard

Copy